Per l’estate 2022 si ripropone, in diversi momenti, un importante progetto rivolto alle persone con disabilità che permette di sperimentare le proprie autonomie in luoghi diversi e in una situazione di vacanza.
Parte a giugno il progetto che mira a favorire esperienze condivise, in ambienti di piccole dimensioni e contesti di vita autonomi. Una vacanza a Bibione, in appartamenti attrezzati per le persone con disabilità per garantire il massimo sostegno, al di fuori del proprio nucleo familiare.
L’iniziativa “Un’estate al mare_Bibione”, progettata congiuntamente con Fondazione Opera Sacra Famiglia di Pordenone e Cooperativa Sociale di Solidarietà Familiare, (cooperativa Airone) di Porcia, anche per l’anno 2022 potrà essere realizzata grazie al sostegno e contributo della Fondazione Friuli.
Il progetto parte il 18 giugno e prevede più sezioni anche a luglio e agosto. È rivolto a persone con disabilità che potranno sperimentarsi, in un contesto di vacanza accogliente e accessibile, in attività che stimolano e promuovono le autonomie personali, dando sollievo alle famiglie.
Vista l’esperienza positiva riscontrata negli anni 2020-2021 e le richieste espresse dalle persone e dalle loro famiglie, si è voluto ripetere l’iniziativa proponendo nuovamente questa esperienza.
Questo progetto coinvolge circa 20 persone con disabilità e una decina fra operatori e educatori, che frequentano e lavorano nei servizi semiresidenziali della Fondazione OSF e dell’Airone. Divisi in gruppi di 4/5 componenti ciascuno, si alterneranno, nel corso dell’estate, nell’occupazione di due appartamenti attrezzati. Per alcune persone è l’unica possibilità di poter andare al mare e in vacanza per sperimentarsi nell’abitare autonomo.
Il progetto mira a favorire esperienze di convivenza e di mutuo aiuto tra persone con disabilità, attraverso il supporto e la mediazione degli educatori che partecipano all’iniziativa. Si vuole sperimentare l’autodeterminazione e l’autoefficacia, mediante la convivenza nel piccolo gruppo e l’uso di un contesto abitativo di piccole dimensioni e soprattutto attrezzato; migliorare la qualità della vita e l’acquisizione di nuove autonomie al di fuori del nucleo familiare, in prospettiva di quello che sarà il “Dopo di Noi”.